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Vidova Gora (Il monte di Vid)

 
Monte di Vidova Gora
Vidova Gora

La più alta cima dell’archipelago adriatico (780 m).

La salita alpina dalla Madonna di Carmelo a Bol dura 2 ore, però molti preferiscono la strada d’accesso(18 chilometri): Supetar-Nerežišća-Knežeravan ( con delle abitazioni pastorali tra cui si raccomanda specialmente di visitare quelli a Gažula)-Vidova Gora, per la sua vista panoramica del carsico brazzano e dei boschi del pino nero endemico.

Il monte ha preso il nome dalle rovine della cappella di sv. Vid, circa cento metri dalla cima, il cui titolo indica l' antico culto croato del dio slavo Svetovid.

 

Il panorama dal monte di Vid non si tralascia nella  visita dell’isola di Braè. In fondo si vede il faro di Veli rat, le baie brazzane e dall’altra parte anche il nord dell’isola di Hvar, la penisola Pelješac, Korèula, Vis i Biševo, fino all’isola di Jabuka. Durante i giorni particolarmente limpidi si riesce a vedere il Monte Gargano sulla penisola apenninica.

 

Il deserto Blaca

 
Il deserto Blaca, Brac
Il deserto Blaca

Il deserto Blaca, una volta noto deserto glagolitico e dopo anche osservatoio astronomico, si trova sul pendio della valle alla parte occidentale dell’isola di Braè, tra Bol e Milna.

Si può arrivare comodatamente attraverso una strada ampia da Blataèka uvala o verso il marciapiede dall’interno dell’isola, attraverso Nerežišće,  Žurmo (comignolo di un sarcofago paleocristiano come abbeveratoio dei cavalli e muli) e Dragovoda (con delle spiagge dei pastori d’una volta, vicino alla viva sorgente d’acqua ).

 
 

Nella grotta Ljubitovica situata  sull’erta vallata a sud dell’isola nel 1555 due frati glagoliti di Poljice hanno trovato un‘abitazione presto sviluppata in un eremitico convento. Una parte significativa di 11.000 libri che si trovano nella biblioteca del convento risale all’Ottocento, e l’archivio dimostra che da generazioni venivano annotati molto precisamente tutti i lavori agricolari quotidiani, gli inizi della fioritura, della crescità e della raccolta dei frutti, e  anche  comuni cambiamenti  di clima.

Blaca ha conservato il suo inventario il quale oggi  viene esposto nel museo. L’eredità astronomica di don Niko Milicevic figlio,  l’ ultimo eremita di Blaca è di grande valore.

 

Skrip

 
Skrip, Brac
Skrip, Brac

Škrip è il più antico villaggio dell’isola. Ai piedi del villaggio si trovano famose cave di pietre Plate, Stražišće i Rasohe da cui venivano cavate le pietre per Salona, per il palazzo di Diocleziano, per le terme di Sirmio in Pannonia ed era protetto da Ercole e servizio militare.

C’erano anche delle tardo-antiche botteghe di scalpellini dove venivano fatti i sarcofaghi e poi inviati a Ravenna e Acquilea. Dalle cave di pietre di Škrip si estraeva anche il marmo nero  incrostato di conchiglie il cui era usato nella fabbricazione dei mobili nella maggior parte delle basiliche della Dalmazia.

 

I blocchi e impianti scalpellati venivano trasportati sul piano caricatore al porto di Split, dove ancora oggi è possibile vedere i blocchi di pietre lavorati e caduti durante il carico sulle galee. Attorno al pittoresco castello Radojković in cui si trova “Zavièajni muzej” dell’isola di Braè (il museo in cui si trovano una straordinaria raccolta archeologica e la mostra degli arnesi agricoli) sono ben conservate le mura “megalitiche “ che circondavano il villaggio illirico (area di cca 0,8 ettari).

Il trovamento della ceramica micenea indica il periodo della possibile colonizzazione greca, e le numerose chiese e basiliche rendono Škrip un posto unico che ci da una visione di tutte le epoche storiche e di una vita continua e millenaria sull’isola di Brac.

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